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Cosa Fare e Non Fare per una relazione di coppia felice

Amare non significa trovare la perfezione, ma perdonare terribili difetti.
Rosamunde Pilcher

Chi s’illude si delude. Ma questo concetto viene trascurato da chi è inebriato dall’idillio della passione.  Troppo spesso si confonde l’amore con la passione iniziale e quando il fuoco cede il passo al ritmo spietato della convivenza, le persone cominciano a pensare che l’amore sta finendo. E’ solo un frainteso. All’inizio c’è l’innamoramento colmo di desideri, bisogni, pulsioni, voglia di passare tutto il tempo con l’altra metà, ma queste percezioni, per quanto belle e necessarie all’esperienza di coppia, non sono quelle che possono creare un amore profondo che duri nel tempo. La magia della passione ci fa vedere mille pregi nell’altro/a e minuscoli difetti del tutto trascurabili. Benché le incantevoli qualità che scorgiamo possono effettivamente esistere, è anche vero che sono il prodotto di una percezione selettiva operata da una razionalità offuscata dai desideri che scarta i tratti negativi. D’altra parte è proprio per questo errore di valutazione che le infatuazioni rimangono indelebili nei nostri ricordi. Questo spiega perché le storie d’amore vissute brevemente e intensamente rimangono immacolate per una vita intera, non essendo state ossidate dal crollo dell’idealizzazione.

Dopo quel periodo di rapimento sentimentale di solito le persone cercano di concretizzare il loro amore con il matrimonio (o la convivenza). Ma questo vincolo apre il sipario su nuove interazioni.  La vita in comune costringe ad esibire alcune caratteristiche che erano state occultate o accantonate nella fase della conquista. Ognuno mostra nuove sfaccettature di sé  e spalanca gli occhi su attributi meno piacevoli del partner. S’innescano i primi problemi poiché ciascuno ha necessità, bisogni, abitudini, reazioni emotive e convinzioni che non coincidono necessariamente con quella del coniuge. Sono schemi  che pochi sono disposti a sacrificare sull’altare della convivenza. Dacché, i due ingaggeranno una dura lotta per vedere trionfare i propri diritti e le proprie idee.

Il famoso coach Anthony Robbins spiega che ci sono quattro eventi che generano la distruzione dell’amore. L’ordine con cui li presento non è mio.

La prima è la resistenza: si resiste alle spinte che riceviamo perché non si vuole cambiare punti di vista e comportamenti. È la fase di stallo dove nessuno cede né retrocede poiché si ritiene che l’altro sia ingiustificato e nel torto.

Ciò comporta litigi, discussioni, tensioni, incomprensioni fino a reprimere la propria rabbia e voglia di ribellarsi. Ognuno focalizza l’attenzione non più su quelle splendide qualità dell’innamoramento, ma su orribili difetti che si vorrebbe annientare con il lanciafiamme. Anche in questo caso è probabile che questi difetti esistano realmente, ma si tratta pur sempre di una percezione selettiva e distorta dalla sofferenza. In questa fase le persone scoprono tutto ciò che non piace dell’altro, ma senza mai puntare il faro sui propri difetti e le proprie modalità comunicative e comportamentali del tutto inadeguate.

È la fase del rifiuto: si rifiuta di accettare e condividere non solo ciò che non piace, ma anche le cose belle. Il rifiuto ha un carattere virale e se non viene bloccato si moltiplica con il meccanismo della generalizzazione e degli assoluti finché non rimane che un unico, gigantesco ed insuperabile ostacolo troppo grande per essere tollerato o perdonato.

Resistenza, repressione e rifiuto sono l’anticamera del risentimento. Il problema del risentimento è che non trova pace finché giustizia non sia fatta. Così iniziano i giochi di chiusura, si usa l’intimità come un’arma, si cercano modi per ferire, offendere e abbassare la dignità del partner, il tatto se ne va a mare mentre il linguaggio si fa più ostile quando non offensivo. Lentamente i giochi si fanno più pesanti, i colpi bassi aumentano, cominciano a venire meno il rispetto, la stima e la fiducia: le fondamenta del rapporto di coppia vengono intaccate!

Non occorre essere veggenti per prevedere l’esito di una tale relazione sulle lunghe distanze. L’amore si trasforma in odio, rabbia, freddezza, distacco totale, voglia di liberarsi dell’altro, repulsione, mancanza di contatto e nessuna condivisione. Se ci sono figli, l’esempio che i genitori danno in tema d’amore è assolutamente inadeguato, generando confusione, sofferenza e un grande frainteso su come va gestito il rapporto di coppia.

Da questa breve descrizione è già possibile isolare dei punti cardini su cui fare leva nel momento della crisi. Qual è il momento della crisi? Quando cerchiamo di ottenere un certo risultato (l’imposizione di un’abitudine, un modo di pensare, un comportamento…) e l’altra metà è contraria.

Quindi il primo passo da fare consiste nel non ostacolare le idee del partner, ma cercare di capirne le motivazioni e parlarne assieme per trovare quel compromesso che sembra soddisfare in parte entrambi.  Occorre che ognuno si faccia un esame di coscienza cercando di individuare se le proprie pretese non siano esagerate, magari fondate su premesse educazionali o culturali che potrebbero essere errate.

Ad ogni modo, il primo gradino da superare è quello della resistenza. La coppia deve mostrarsi ragionevole nella discussione e nelle decisioni finali. Avere ragione a spese dell’armonia familiare è una vittoria di Pirro! Lottare per la ragione non serve. Lo scopo non dovrebbe essere vincere, prevalere o assumere il comando, ma quello di creare un clima di comprensione e condivisione il cui esito è un senso di maggiore unità. Il matrimonio è un percorso a due che non presuppone la lotta per il potere. Perciò sarebbe utile non concentrarsi sui difetti altrui che riteniamo fastidiosi e introdurre un approccio più leggero e costruttivo. La soluzione non è mai nel braccio di ferro, ma nel negoziato. Saper comunicare bene i propri pensieri e accogliere quelli del partner è un passo inevitabile per conquistare l’armonia di coppia.

Una coppia unita e in armonia è fatta di due persone che guardano nella stessa direzione (progetti, condivisioni, valori etico-morali, obiettivi, idee), che sanno perdonare, che sono disponibili al cambiamento (rifiutando di convivere con idee e comportamenti negativi) e che sono disposti ad inserire gioia e sorrisi ogni giorno (non lamenti e problemi!).

Questi aspetti sono inseparabili ed irrinunciabili! I problemi di coppia non derivano mai da tratti caratteriali. Non esiste l’incompatibilità di caratteri, ma l’incompatibilità di azioni: sono le azioni che disturbano e creano dolori, e sono sempre le azioni che guariscono le ferite.

Dobbiamo dunque stare attenti alle prime avvisaglie di resistenza, repressione e rifiuto. Come fare per cogliere questi segnali ed agire in tempo? Basta osservare se il rapporto è condito da uno o più di questi 16 sintomi:

  1. Perdita dell’attrazione verso il partner
  2. Aumento del nervosismo, dell’irritabilità e dell’aggressività
  3. Lo stress quotidiano varca la soglia di casa e s’impossessa delle discussioni
  4. Litigi di diversa intensità e per fatti banali
  5. Mutismi e silenzi sostituiscono il dialogo e il sorriso
  6. Gelosia e sospettosità
  7. Possessività
  8. Dominazione dell’uno sull’altro
  9. Critiche ripetute e mancanza di complimenti o lodi
  10. Lunaticità, umore mutevole
  11. Mancanza di disponibilità alle necessità dell’altro
  12. Apatia
  13. Il lavoro passa al primo posto e occupa le conversazioni
  14. Sottrazione alle responsabilità o alla collaborazione familiare
  15. Comparsa e aumento progressivo di parole indelicate, offensive.
  16. Orgoglio

Il secondo passo necessario è quello di intervenire prontamente alla comparsa dei segnali sopracitati. Appena ne vediamo comparire alcuni è necessario rifiutare di procedere in quella direzione. Certo, ci sono molte probabilità che chi comincia a sentirsi insofferente accampi delle buone ragioni per giustificare le sue reazioni. Ricordati che non è una questione di ragioni, ma di obiettivo da raggiungere. se vuoi la ragioone otterrai la tensione. Se vuoi l’armonia, devi cambiare i tuoi modi di fare e pensare.

Se continui a fare ciò che stai facendo, continuerai a ricevere ciò che stai ricevendo.
John M. Capozzi

La magia sta nell’accettare di intervenire su se stessi e non cercare di cambiare l’altro: Concentrati sull’azione più opportuna e non sugli errori dell’altro/a.  Poi si deve dare spazio al dialogo amorevole e produttivo per ottenere dall’altro atteggiamenti differenti.

Tutto qui? No di certo. L’armonia di coppia si ottiene con più ingredienti di quelli descritti in questo breve articolo.  Si dovrebbe discutere:

Ti suggerisco di paartecipare a qualche corso che troverai alla voce “Eventi” di strategiedellamente.it. Intanto fai quanto detto sopra e troverai enormi benefici.

Buona vita di coppia.

Articolo a cura di Florian Cortese

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