Oggi c’è una grande fioritura di corsi di difesa personale e chi non è versato in tali discipline può trovarsi in un’arena nella quale è difficile distinguerne la validità.
Arte marziale o difesa personale?
Un’arte marziale è un preciso stile di combattimento che gode di un programma progressivo spalmato su anni di allenamento. Le tecniche seguono degli schemi che si rifanno ad una particolare cultura e che includono forme prestabilite di combattimento e schemi come i Katà (movimenti codificati). Qualunque stile marziale migliora l’autocontrollo, forgia il fisico e aumenta la possibilità di difendersi. Ogni stile possiede punti di forza e di debolezza. Per esempio il karate ama la distanza, ma trova lacune nel contatto ravvicinato, inversamente chi fa judo è a suo agio nelle corte distanze ma è in difficoltà nel combattimento distante.
La difesa personale adotta delle tecniche che derivano da molti stili. Il pù importanete personaggio fu Bruce Lee che decise di dissacrare la fissità degli stili raggruppando le tecniche più efficaci in un unico sistema di combattimento che egli chiamò Jet Kune Do (la via per intercettare il pugno).
Purtroppo, va precisato che oggi molti corsi di autodifesa partono da uno stile codificato cercando di adattarle all’uso commerciale dell’autodifesa. Altri corsi di autodifesa sono generalmente fondate sul Krav Maga, ovvero il combatimento delle forze militari israeliane che, pur essendo capace di fronteggiare un aggressore, sono poco adatte alle multiforme aggressioni che non sempre meritano fratture e danni rilevanti. A volte è sufficiente un portamento autorevole assieme ad una comunicazione che impone rispetto per dissuadere un aggressore.
I criteri per valutare
Se intendi imparare a difenderti efficacemente, è bene cercare un corso che abbia un programma strutturato per tale scopo. I seguenti consigli dovrebbero guidare la tua scelta per non perdere tempo e denaro. Di seguito ti elenco le caratteristiche su cui ti devi concentrare. Se il corso non ha questi requisiti ti suggerisco di cercarne un altro.
1) Un corso di difesa personale non può essere breve.
Ci sono corsi spalmati su dieci lezioni o tre mesi. Evitali. Non è possibile imparare a difendersi in così poco tempo, nemmeno se sei particolarmente dotato. Un corso efficace dura anni oppure è continuativo. La ragione è che non basta imparare delle tecniche, bisogna creare degli automatismi assieme ad una base atletica che preveda elasticità, velocità e forza. Poi il tempo dilatato serve anche ad imparare la gestione della paura o della rabbia.
2) La didattica dovrebbe essere strutturata e progressiva.
Se l’istruttore fornisce tecniche alla rinfusa senza un obiettivo chiaro da raggiungere, sarà difficile insegnare a te cosa fare in caso di vera necessità.
3) Il corso deve includere allenamenti realistici.
Si tratta di simulazioni che permettono di interagire con l’effettiva realtà di un’aggressione. Non puoi imparare solo con teorie e allenamenti finti.
4) Non affidarti a tecniche di difesa basate sull’uso di campi di forza che riescono a bloccare l’avversario.
Sembrerà un punto ridicolo per alcuni, eppure c’è chi insegna a fermare un aggressore con la sola forza del pensiero o con energie soprannaturali. Fuggi al più presto perché è un corso per amanti della fantascienza.
5) Chi insegna deve possedere ciò che insegna.
Un insegnante che non ha flessibilità, velocità, evidente competenza tecnica o forza che ne dimostri l’elevata preparazione, è un soggetto inidoneo all’addestramento di altri. L’istruttore deve essere un esempio atletico e di combattimento, non un teorico.
6) Attenzione agli insegnanti dal fisico fuori forma.
Chi ti allena ha anche il compito di insegnare l’autodisciplina. Se egli non è in grado di autodisciplinare sé stesso difficilmente potrà guidare altri. Un detto cinese riconducibile all’imperatore Giallo recita: “Chi non sa governare il proprio stomaco, come farà a governare il proprio impero?”.
7) Attenzione alle trappole della qualifica.
A) Molti insegnanti di difesa personale sono degli istruttori di specifiche arti marziali che tentano di ritagliarsi una fetta di mercato con un corso di autodifesa. Il rischio non è altro che imparare una variante dello stile di partenza e non la difesa che è un concetto ben più ampio. L’autodifesa non è ancorata ad un unisco stile marziale, ma attinge a stili differenti. Pertanto l’insegnante deve possedere una preparazione multidisciplinare.
B) Non è la cintura che vedi a stabilire la capacità. Naturalmente nemmeno l’assenza di una cintura è una garanzia. Per capire la capacità dell’insegnante sul fronte atletico, osserva come si muove, come parla e come si presenta (vedi i punti 5, 6 e 8).
C) Un buon insegnante non fa leva sui suoi titoli né cerca di esibire chiassosamente le proprie capacità.
8) L’insegnante deve essere equilibrato.
La mente è la parte più importante. L’istruttore deve mostrarsi autorevole, integro, sobrio ed elegante nel parlare, con un ottimo governo delle emozioni. Se vi sono segni di esaltazione, autoritarismi, prevaricazioni, impazienza, rabbia, volgarità, o l’inclinazione ad indugiare nel bere, fumare e mangiare, allora sei di fronte ad un insegnante con scarsa autodisciplina. Sottolineo che l’insegnante ha il gravoso compito di IN-SEGNARE (segnare dentro). Più la persona possiede equilibrio e maggiore sarà l’efficacia del suo insegnamento.
9) Non troppe tecniche.
L’insegnamento deve considerare la capacità di assimilazione dell’allievo. Troppe tecniche concentrate in poco tempo non servono a nulla. Una scuola efficace fa progredire l’allievo senza subbissarlo di tecniche che non potranno essere apprese.
10) L’insegnante deve saper comunicare ciò che insegna.
L’insegnante dovrebbe possedere una buona competenza nella dialettica, nella comunicazione efficace e nella spiegazione delle tecniche in modo che siano facilmente ripetibili. L’attitudine comunicativa ed interattiva è indispensabile.
11) Controllo Emotivo
Un buon corso include una prepazione sul fronte emotivo e psicologico. Conoscere tecniche ed essere predati dalla paura al momento di un aggressione comporta un fallimento sicuro della difesa. Quindi la scuola deve includere tecniche sul controllo della paura, dell’insicurezza, della rabbia e di mezzi psicologici per dissuadere l’aggressore.
Ed infine…
Non scegliere un corso in base alla tua comodità (vicinanza, costo, simpatia), ma in base all’obiettivo iniziale: imparare a difenderti.
Forse non sarai mai bersaglio di un’aggressione, ma in ogni caso avrai imparato più disciplina, autocontrollo e sicurezza nelle tue capacità. Ma se sbagli corso, non avrai nemmeno quello.
Ora possiedi alcuni criteri per muoverti più serenamente nella scelta del corso più adatto. Se vuoi conoscere lo stile di difesa che insegno, lo Shili Do, clicca qui: SHILI DO AUTODIFESA. Vedi anche il video.
Assorbi ciò che è utile, scarta ciò che non lo è, aggiungi ciò che è unicamente tuo.
Bruce Lee
Per maggiori informazioni sugli eventi in programma: CORSI
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