Come funziona.
La vita psichica ed emotiva dell’individuo si esprime nel corpo poiché noi pensiamo nel corpo. Ciò significa che possiamo trovare nel corpo, sotto forma di sintomi e patologie, il registro dei nostri modi di essere, pensare e vivere. Naturalmente non è possibile stabilire quanto i sintomi siano generati dalla mente e quanto dall’alimentazione, la sedenteriarietà o l’inquinamento. Tuttavia è certo che i pensieri si trascrivono nel corpo. Nessuna istanza psichica passa inosservata, anche se sarà l’insistenza, la ripetitività e la costanza a creare le più severe manifestazioni patologiche. Uno spauracchio genera l’aumento del battito cardiaco, libera adrenalina, modifica la circolazione sanguigna, blocca la digestione e così via. Ma cosa succede se moltiplichiamo la paura per mille volte? Diventa un sintomo!
La vergogna, la rabbia o lo spavento si trascrivono quasi istantaneamente nel soma sotto forma di rossore nel viso, di sudorazione e tremore. Se questi eventi persistono, con il passare del tempo questi effetti si assoceranno ad altri elementi come la postura del corpo e la funzionalità degli organi. Ed infine avremo dei sintomi. Così le emozioni, le impostazioni mentali, i conflitti, le difese, le ambizioni e quant’altro prendono forma proprio nel corpo, luogo di destinazione in cui tutto viene trascritto. Ciò che non si vede (i pensieri) diventa visibile grazie ai sintomi.
Come interpretare questi sintomi?
Non è affatto scontato dare lettura della malattia nel suo complesso sintomatico. Ci sono diverse scuole di pensiero che si scontrano irrimediabilmente. Il metodo più affidabile, secondo me, è certamente quello che deriva dalla comunicazione che il corpo vuole fare. In tal senso bisogna farsi interpreti dei segnali dal corpo analizzando la funzione del corpo con una comparazione analogica. Questo metodo risulta molto efficace in quanto è il corpo stesso, nelle sue funzioni fisiologiche e negli effetti di ogni singola patologia, a fornire una lettura del significato simbolico. In tal senso l’interpretazione non è più consegnata alle teorie dell’interprete quanto invece dai sintomi stessi che si dichiarano mediante i limiti, gli obblighi e i vincoli che impongono alla persona.
Conoscere queste informazioni psicologiche consente non solo di migliorare sé stessi, ma anche, in talune circostanze, di modificare il quadro patologico o di prevenirlo. Per citare un esempio molto comune: se lo stress è causa del mal di stomaco, l’eliminazione dello stress guarirebbe i disturbi gastrici e potrebbe anche prevenire tale problema. La stessa cosa dicasi per quasi tutte le altre patologie. Ma bisogna prima conoscere il loro valore psicosomatico. La conoscenza è il primo passo, poi si passa all’azione.
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