Il caso della giovane Qian
Il medico Zhuangshi e Qian
Qian era una ragazza di 19 anni che piangeva ed era triste da molti giorni. Non capiva esattamente il perché anche se sapeva di non essere felice e si sentiva sola. Il vecchio medico Zhuangshi fu chiamato dalla famiglia. Una volta entrato nella camera da letto della ragazza egli si sedette e chiese a Qian cosa avesse. Lei non rispose limitandosi a guardare in basso trattenendo le lacrime. Zhuangshi la fissò senza parlare. Lei era affetta da un eccesso di tristezza. La causa di questa emozione non era importante, poiché sapeva che il passato era un’illusione della mente e che la mente umana era tanto capace da pescarsi qualunque causa a cavallo della linea del tempo per giustificare il proprio male. La soluzione era lì davanti a lui, nel qui ed ora. Sapeva altresì che la ragazza sarebbe uscita dal suo tormento solo mediante uno scuotimento emozionale. Doveva usare la legge di contrasto: farla gioire oppure farla arrabbiare. La seconda sembrò più opportuna poiché Qian avrebbe resistito ai messaggi positivi, ma non avrebbe potuto sopportare l’attacco ingiustificato. Doveva usare l’ira del Fegato per smuovere l’energia stagnante dei Polmoni. Così, cominciò a deridere la ragazza, accusandola di essere pigra, sonnolenta e di recitare una parte. Ad ogni reazione di Qian, il medico rideva sarcasticamente. Dopo un po’ Qian non ne poté più e si alzo di scatto urlando in faccia a Zhuangshi. Allora il medico rincarò la dose finché Qian prese un bastone in mano e lo minacciò di colpirlo se non smetteva. Zhuangshi si sedette con aria soddisfatta. Ora Qian non era più triste, ma provava un misto di rabbia e smarrimento. Ora il dialogo era possibile. Zhuangshi doveva solo riportare Qian alla riflessione e presto avrebbe ricominciato a sorridere.
Lo psicoterapeuta Depardi e Qian
Qian era una ragazza di 19 anni che piangeva ed era triste da molti giorni. Non capiva esattamente il perché anche se sapeva di non essere felice e si sentiva sola. I genitori di Qian la portarono dallo psichiatra e psicoterapeuta Depardi. Una volta entrata nella studio, si sedette. Depardi chiese a Qian cosa avesse. Lei non rispose limitandosi a guardare in basso trattenendo le lacrime. Depardi fece altre domande finché la ragazza fu obbligata a far uscire dalla sua bocca esigue frasi.
Depardi capì che Qian era affetta da depressione maggiore, un grave disturbo mentale. Iniziò a farle delle domande sul suo passato per stabilire quale trauma avesse causato questa chiusura o quale pensiero inconscio la tenesse in scacco. La soluzione era chiara: questa ragazza necessitava di cure con psicofarmaci e di una psicoterapia che disvelasse i suoi traumi inconsci per permetterle di elaborarli e superarli. Ci sarebbe voluto molto tempo, forse anni, ma Depardi era fiducioso. Le ordinò due tipologie di psicofarmaci e proseguì il colloquio per circa un’ora. Dopo la seduta Qian era ugualmente triste, ma sperava di trovare sollievo in quelle pillole.
Confronto.
In linea di massima (eccetto procedure di nicchie) questi due esempi ben rappresentano le differenze operative dei due modelli d’intervento psicologico.
Da un lato, la medicina tradizionale cinese (MTC) aveva una lettura basata sui fenomeni del presente, ignorava le cause del passato, escludeva etichette patologiche riguardanti la mente, agiva nel qui ed ora e operava secondo una filosofia fondata sui principi naturali insiti nella natura.
Sull’altro versante la psicoterapia e la psichiatria usa una lettura basata sull’interpretazione del passato e dell’inconscio, classifica ogni fenomeno come un disturbo o una malattia della mente, etichetta ogni comportamento anomalo, usa psicofarmaci e opera secondo le numerose teorie che si sono stratificate in ambito psichiatrico e psicologico.
Chi vince?
Nessuno. Ognuno deve valutare cosa preferisce. Se qualcuno ama cercare le cause nel passato o usare terapie chimiche o seguire un iter terapeutico fondato sul lento disvelamento del proprio inconscio, allora l’approccio classico sembra più appropriato.
Se invece si preferisce una svolta più rapida, delle strategie da usare nel presente senza necessità di scavare nel passato, meglio l’approccio orientale.
Problema
Gli psicologi che usano la psicologia cinese della MTC sono quasi inesistenti per non dire estinti.
Soluzione 1
Ci sono alcuni orientamenti psicologici di terapia breve che utilizzano dei principi teorici molto simili alla MTC: costruttivismo e interazionismo.
Soluzione 2
Imparare l’arte del cambiamento attraverso corsi di medicina cinese o di psicologia alternativa.
Soluzione 3
Imparare direttamente la conoscenza della MTC visto che essa era stata costituita in modo tale da essere capita da tutti. Ti suggerisco tre libri tra i quali troverai anche il mio.
Libri consigliati
1) Elisa Rossi – Shen – Aspetti psichici nella medicina cinese – Ed. Ambrosiana
Pregio: un libro molto interessante, ricco di informazioni basate su squisiti approfondimenti dei testi classici. Permette di entrare nel dettaglio di molte conoscenze psicologiche della MTC.
Difetto: fortemente indicato per chi ha una competenza in agopuntura e per professionisti che desiderano farne un uso clinico. Non è un libro di facile lettura.
2) Yves Requena – Agopuntura e psicologia – IPSA
Pregio: è un libro di facile lettura che passa in rassegna alcuni argomenti generali generando alcune curiose interpretazioni sulla psiche.
Difetto: ci sono molte informazioni che non derivano dalla MTC e dunque possono generare dei fraintesi e dei parallelismi dubbiosi.
3) Florian Cortese – Trattato di Medicina e Psicologia Tradizionale Cinese – ED. BST
Pregio: è un libro creato perché tutti possano avere una visione discretamente completa della psicologia cinese e della medicina sapendo anche come metterla in pratica su se stessi. Usa un linguaggio comprensibile anche per chi non ha competenza in quel settore.
Difetto: non è un testo sempre scorrevole.
Per saperne di più o per acquistarlo clicca qui: ACQUISTA
Se ti è piaciuto questo articolo, condividilo con i tuoi amici!
Mi trovi anche su Facebook.
Un saluto da Florian