Forse non esiste luogo ed epoca in cui la donna non abbia dovuto subire soprusi, ingiustizie, umiliazioni e violenze da parte dell’uomo. Fatta eccezione per una manciata di uomini, la società umana è, per definizione, maschilista. Ovviamente, questa affermazione non trova concorde coloro che intendono perpetuare indisturbati la propria tirannia nel silenzio/assenso delle loro vittime.
Ci sono molte forme di maltrattamenti maschilisti: disparità professionali e sfruttamento, ricatti sessuali, intimidazioni. Molte violenze avvengono tra le mura domestiche e nei rapporti di coppia. L’ineguaglianza dei diritti e dei doveri attribuiti ai due sessi è scritto nella cultura umana, una cultura plasmata da mondo maschile che fa leva su delle tradizioni obsolete. Laddove le regole maschiliste non bastano a piegare la volontà della donna, la forza bruta sostituisce il dialogo.
La prostituzione e il maschilismo
Un’altra chiara dimostrazione di quanto sia scarso il valore che l’uomo dà alla donna sta nell’esistenza della prostituzione e del turismo sessuale. Nel 1949, l’Assemblea Generale dell’ONU ha adottato la “Convenzione per la soppressione del traffico di persone e lo sfruttamento della prostituzione altrui”, affermando che la prostituzione forzata è incompatibile con la dignità umana. Gli Italiani sono in testa alla classifica del turismo sessuale mentre il restante mondo si adopera a tallonare questo primato. Eppure è sufficiente possedere il minimo sindacale dell’intelletto per capire che il mondo della prostituzione è fatto di mercificazione pregno di sofferenza fisica e mentale dove l’egoismo e lo sfruttamento regnano indisturbati. E anche quando la prostituta fa questo lavoro per volontà propria bisogna ricordare che pagare per sesso equivale ad impiegare una donna come un oggetto usa e getta e non come un essere umano che va rispettato.
L’orrore più grande
In cima alla classifica delle più meschine manifestazioni umane troviamo le violenze a sfondo sessuale. In Italia circa 7 milioni di donne hanno subìto nel corso della propria vita una violenza di cui il 21% violenza sessuale. Gli stupri superano i 700 mila casi e 800 mila sono i tentati stupri. Circa il 70% degli stupri viene commesso da un partner attuale o precedente. Lo stupro assieme alla pedofilia sono le massime manifestazioni della bassezza del mondo maschile in cui si trasforma un altro essere umano in uno schiavo per il puro compiacimento basso-ventrale. L’apoteosi della decadenza umana.
I punti deboli dell’aggressore
Gli aggressori hanno punti deboli. Se non è possibile arginare il pericolo possiamo imparare a sfruttare questi punti.
Devi sapere che la vittima viene scelto con cura. Un aggressore cerca sempre il soggetto più debole, più vulnerabile, sensibile, incapace di difendersi, sia sul fronte fisico che mentale. Un bullo non andrà a sfidare il capobranco né lo stupratore cerca la campionessa di Judo. A sua volta uno stupratore si nutre della paura della sua vittima. La paura lo eccita e lo incentiva. Questo spiega perché le violenze sessuali non vengono quasi mai perpetrate su persone svenute. Il violentatore ha bisogno di vedere la sottomissione e il terrore di chi sta stuprando. Quindi ci sono debolezze psicologiche nel carnefice che si possono sfruttare a proprio vantaggio. Queste debolezze sono:
- Teme di essere preso.
- Cerca di non essere riconosciuto.
- Evita vittime forti poiché teme chi ha forza e decisone.
- Cerca chi ha paura ed è insicuro.
- Sottovaluta la capacità di reagire della sua vittima ideale.
- Desidera ardentemente vedere la paura nella sua vittima
- Cerca una vittima con certe caratteristiche fisiche. Uno stupratore ha delle preferenze e dunque delle avversioni.
Conoscere queste informazioni permette di prepararsi alla difesa.
Deterrenti psicologici
- Non mostrare paura o sofferenza.
- Mostra coraggio, sicurezza, determinazione e forza.
- Afferrare un oggetto che può ferire e minacciare. Uno spray anti aggressione se lo possiedi
- Usare una voce imperativa e sonora
- Non mostrarsi inferiore
- Non urlare “Aiuto”, ma devi urlare ad alta voce le caratteristiche fisiche dell’aggressore (colore e taglio dei capelli, barba, tatuaggi, orecchini, cicatrici, colore occhi, vestiti, altezza…). Questo spaventa l’attaccante che tenderà a fuggire.
- Riguardo al punto 7, se lo stupratore non desiste è necessario crearli disgusto. Ci si mette il dito in bocca e ci si vomita addosso. Questo potrebbe far sorridere ma si tocca il tasto del disgusto. L’odore e il vomito spalmato sul corpo genera una tale repulsione da eliminare il desiderio dello stupratore. Viene a mancare l’elemento centrale: il desiderio!
Come sviluppare una difesa efficace
Non voglio mentirti. Maggiore è la tua capacità di difenderti in termini di conoscenza tecnica e forza d’azione, più sicurezza avrai e minore sarà la possibilità di subire un’aggressione. Questo genere di controllo emozionale non è scontato e richiede un addestramento fisico e mentale.
Per la parte fisica, devi irrobustire i muscoli con uno sport che sviluppi forza, elasticità e velocità. Poi devi imparare le tecniche di difesa personale. Un corso ben strutturato allena correttamente il corpo. Inoltre ti offre la possibilità di sviluppare la sicurezza necessaria in caso di necessità. Per discernere un buon corso ci sono dieci punti da tenere in considerazione. Se vuoi conoscerli, clicca QUI.
Sul piano mentale ci sono tecniche che forgiano il coraggio. Ti suggerisco i miei corsi di Intelligenza emotiva . Saper governare le proprie emozioni è essenziale in caso di aggressione.
La difesa personale che insegno si chiama Shili Do (vedi video – vedi sito). È il prodotto di più discipline nelle arti da combattimento che hanno come scopo quello di proteggersi dall’aggressione.
I 4 livelli di difesa nel Shili Do
Ci sono quattro livelli di difesa da utilizzare in base al tipo di attacco.
Livello 1
Finalità dell’aggressore: Preparazione all’attacco. Vuole intimidire.
Risposta Shili Do: Tecniche psicologiche di dissuasione.
L’aggressore provoca e assume un atteggiamento molesto per sondare la resistenza della vittima. La difesa è solo psicologica mettendo in atto delle strategie psicologiche che dichiarano la forza mentale. Se questa parte è fatta correttamente l’aggressore tende a desistere. Si usano posture, espressioni facciali, frasi, toni e sguardi per mettere l’avversario in una situazione critica di paura, perplessità, confusione e preoccupazione. In altre parole ci si pone come un soggetto Alfa (un leader, uno da rispettare).
Livello 2:
Finalità dell’aggressore: Attacco moderato. Vuole intimorire e sottomettere.
Risposta Shili Do: Tecniche psicologiche e fisiche di allontanamento.
L’attaccante cerca di accorciare le distanze allungando le mani. Sta ancora valutando la tua pericolosità come avversario. Si utilizzano le regole psicologiche precedenti e, se l’altro tenta di afferrare, vengono adottate tecniche di allontanamento e svincolamento. Accorgendosi della tua prontezza e sicurezza l’aggressore tenederà a retrocedere.
Livello 3
Finalità dell’aggressore: Attacco forte. Vuole dominare e fare male.
Risposta Shili Do: Tecniche mentali e tecniche fisiche di svincolamento, immobilizzazioni con pugni, calci, leve.
Ci si difende da una vera e propria aggressione anche se lo scopo non è letale o invasivo come lo stupro. E’ il caso di un furto, un’aggressione fatta di pugni e calci, l’essere trascinati contro la propria volontà e così via. Oltre al controllo emotivo, la difesa si basa su precise strategie di difesa personale con colpi assestati in modo tale da neutralizzare l’aggressore.
Livello 4
Finalità dell’aggressore: Attacco distruttivo. Vuole ferire, violentare, uccidere.
Risposta Shili Do: Tecniche mentali e tecniche fisiche di blocco dell’aggressore.
Siamo di fronte all’evento peggiore: l’aggressore cerca di ledere, stuprare o uccidere. La difesa deve essere veloce colpendo su punti che bloccano l’attacco. L’effetto è lo svenimento dell’aggressore o un impatto fisico che impedisce il proseguimento dell’aggressione. Lo scopo è ovviamente sempre fuggire, ma la reazione include manovre dolorose che l’aggressore non può ignorare.
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Quale difesa preferire: fisica o mentale?
La difesa è una sola e include sia la mente che il corpo. Ci sono atleti preparati in arti marziali che hanno perso contro persone sprovvisti di conoscenze marziali a causa della paura. Le emozioni fuori controllo sono più minacciose dell’aggressione stessa perché possono portati a reagire in modo tale da esporti ulteriormente. Ma se anche la tua mente è forte, anche se non temi il dolore e hai coraggio da vendere, ma non hai competenze sul come difenderti fisicamente, rischierai di subire comunque la violenza.
Quindi il mio suggerimento è colmare le tue lacune sui due fronti.
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Come difendersi dal maschilismo
“Nella vita abbondano i maschi, scarseggiano gli uomini. (Bette Davis).”
Il maschilismo non si vince né si estingue. Come donna devi solo imparare a conviverci e a non farti schiacciare. La soluzione è dunque squisitamente psicologica: impara a sviluppare forza e capacità di sostenere la pressione. Più sarai forte e più in difficoltà saranno i maschi che vogliono farti soccombere.
Consigli:
- Fai corsi di comunicazione efficace per far valere i tuoi diritti.
- Non accettare le regole quando esse sono ingiuste.
- Sii pronta a denunciare le aggressioni.
- Non mostrare debolezza.
- Non piangere davanti all’uomo che ti vuole sottomessa: altrimenti si sentirà forte e saprà che può ferirti.
- Non urlare di rabbia perché se lo fai mostri di essere stata ferita e manifesti la tua vulnerabilità. Esprimi i tuoi pensieri con tono basso, scandendo le parole con fermezza e guarda negli occhi il tuo aggressore. Fai capire che ci saranno conseguenze inevitabili con la Legge se non la smette.
- Non tollerare le offese (poiché ti toglie dignità) e quando succede sii pronta a tua volta a togliere qualcosa a lui
- Non accettare rapporti sessuali con chi non ti dà onore. Il sesso va vissuto per amore e non per dovere.
- Rispetta a tua volta il tuo interlocutore e rimani femminile. Ci sono già abbastanza maschi senza che tu ti trasformi in uno di loro.
Per saperne di più sull’argomento leggi “La migliore versione di te stesso”
Per imparare a difendere la tua vita vai su: SHILI DO
Per avere maggiori info sulle tecniche di governo delle proprie emozioni
Buona vita.
Articolo a cura di Florian Cortese